DRIVING FOR WORK: IL RISCHIO CORRELATO AGLI INCIDENTI STRADALI IN OCCASIONE DI LAVORO

Il rischio “stradale” è forse una delle tipologie di rischio più sottovalutato all’interno degli ambienti lavorativi: anche se la maggior parte delle persone non ne è consapevole, in molti paesi dell’Unione Europea, gli incidenti stradali avvenuti in occasione di lavoro sono la principale causa di infortuno.

In effetti, si stima che in Europa circa 4 infortuni mortali sul lavoro su 10 siano correlati ad incidenti stradali.

Tra le mansioni principali che prevedono la guida di un mezzo aziendale possiamo riportare:

- Autisti professionisti;

- Addetti alla guida di autocarri;

- Addetti alle consegne;

- Addetti alla guida di autobus;

- Addetti alla guida di taxi.

A queste mansioni si aggiungono poi tutte quelle attività lavorative nelle quali la guida di un mezzo non rappresenta la mansione principale del lavoratore come nel caso di idraulici, impiantisti ma anche consulenti esterni e impiegati commerciali.

In questi casi il rischio stradale deve essere considerato nella valutazione redatta dal datore di lavoro in quanto, anche se la guida del mezzo aziendale non costituisce l’attività principale dei lavoratori, gli stessi sono esposti al medesimo a causa della necessità di spostamento in strada per raggiungere la sede operativa di lavoro o il luogo d’incontro con eventuali clienti.

La valutazione del rischio

Come ben sappiamo, la valutazione del rischio è data dal prodotto tra la probabilità di esposizione ad un determinato pericolo e il danno o magnitudo che lo specifico agente potrebbe causare al lavoratore.

Per una corretta valutazione del rischio stradale occorre tenere in considerazione:

- Il livello di esposizione;

- Le caratteristiche del veicolo;

- Le caratteristiche della persona;

- Le caratteristiche specifiche dell’attività lavorativa;

- Le caratteristiche dell’ambiente esterno.

A tutta la valutazione sopra descritta deve porsi in aggiunto il fattore “imprevisto” in quanto, nel caso specifico del rischio stradale, le condizioni di pericolo non derivano solo dai fattori di rischio elencati precedentemente, ma anche dalla presenza di altre persone, esterne alla realtà lavorativa, che potrebbero causare incidenti anche rilevanti.

 

Nello specifico l’Agenzia Europea per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro ha sviluppato uno strumento per la valutazione del rischio stradale basato su 5 punti principali:

1. Identificare i pericoli e valutare i rischi;

2. Dare una priorità di intervento ai rischi individuati;

3. Redigere un programma di azioni preventive;

4. Realizzare gli interventi preventivi;

5. Monitorare l’andamento degli eventuali incidenti e verificare la congruità delle azioni preventive.

Misure di controllo del rischio stradale

Secondo l’Autorità Europea, il datore di lavoro deve attuare diverse tipologie di misure di controllo per monitorare il rischio associato alla guida di mezzi durante l’attività lavorativa. La gerarchia delle misure di controllo è stata redatta in ordine di efficacia: quelle in cima alla lista sono tutte quelle misure di prevenzione che vanno ad agire sulla probabilità di accadimento di un evento incidentale.

In fondo alla lista ritroviamo invece delle misure protettive, che vanno a mitigare la gravità del danno una volta che l’incidente è occorso.

Di seguito si riassume la gerarchia degli interventi:

1. Eliminazione: la prima fase attuativa è quella di eliminare il pericolo e quindi anche il rischio di esposizione. L’eliminazione di un determinato rischio non è sempre possibile, in quanto, nella maggior parte dei casi, lo stesso deriva essenzialmente dalla tipologia di attività svolta.

Nel caso specifico posto alla nostra attenzione, non è possibile eliminare il rischio stradale per un autista, in quanto il rischio stesso è intrinseco alla tipologia di attività.

In molti casi però si possono attuare degli interventi per minimizzare, per quanto possibile, l’esposizione ad un determinato rischio.

Ad esempio, si potrebbero preferire incontri e appuntamenti su piattaforme digitali in modo da evitare riunioni in ambienti fisici che comportino l’utilizzo di un mezzo per gli spostamenti.

2. Sostituzione: cercare quanto più possibile di sostituire i mezzi aziendali più obsoleti con veicoli con soluzioni di sicurezza avanzate.

3. Manutenzione e controlli tecnici: tutti i veicoli devono essere sottoposti a manutenzione ordinaria e straordinaria. I controlli tecnici devono essere effettuati da personale autorizzato.

4. Formazione e addestramento: tutti i lavoratori, oltre a possedere la licenza di guida idonea alla tipologia di veicolo, devono essere formati e informati in merito alle procedure interne e addestrati all’utilizzo dei mezzi.

5. DPI: devono essere forniti a tutti i lavoratori i dispositivi di protezione individuale necessari per lo svolgimento dell’attività lavorativa.

6. Controlli amministrativi: tutti i veicoli devono essere sempre assicurati, in base alla normativa vigente.

La cultura della sicurezza

Come per tutti i rischi presenti all’interno di un ambiente lavorativo, anche nel caso del rischio stradale, risulta essere di vitale importanza la cultura interna della sicurezza.

 

Tra gli elementi fondamentali della cultura della sicurezza possiamo elencare:

- Cultura informata: l’azienda raccoglie informazioni in merito agli incidenti in modo da elaborare un’analisi mirata e attuare misure di prevenzione e protezione concrete.

- Cultura della segnalazione: tutti i lavoratori sono responsabili di segnalare le mancanze dei mezzi o i loro errori che hanno portato a mancati infortuni e incidenti.

- Cultura giusta: i lavoratori devono essere tranquilli nell’ammettere i propri errori, generando un rapporto di fiducia con i loro superiori.

- Cultura flessibile: la cultura deve poter essere modificata in corso d’opera, in base alle evidenze delle analisi effettuate.

- Cultura dell’apprendimento: il raggiungimento di obiettivi di miglioramento continuo grazie alle analisi degli incidenti e ai rapporti dei lavoratori.