IMU NON PAGATA: SCATTANO LE NUOVE SANZIONI. ATTENZIONE ANCHE AL CAMBIO DEL RAVVEDIMENTO

Chi non ha pagato l’acconto IMU entro la scadenza del 16 giugno 2025 può regolarizzare la propria posizione versando, oltre all’imposta, la sanzione per omesso o tardivo pagamento.

A partire dal 1° settembre 2024 sono entrate in vigore le nuove regole previste dal decreto legislativo n. 87/2024, che rendono meno oneroso sanare eventuali errori o omissioni.

La nuova disciplina sanzionatoria ha previsto la riduzione dal 30 al 25% dell’importo aggiuntivo, è partita a metà nel 2024 e diventa ora pienamente operativa, con un effetto diretto anche sul fronte del ravvedimento operoso.

 

La scadenza per il versamento dell’acconto IMU 2025 era fissata al 16 giugno. Chi non ha rispettato il termine ha ora la possibilità di regolarizzare la propria posizione, ma deve fare i conti con le sanzioni previste per gli omessi o tardivi pagamenti.

A partire dal 1° settembre 2024 è entrato in vigore un nuovo sistema sanzionatorio, introdotto dal decreto legislativo n. 87/2024, che si applica a tutte le violazioni commesse da quella data in poi.

Pertanto, anche chi non ha pagato in tempo l’acconto IMU 2025 rientra nel nuovo regime, che prevede regole più favorevoli rispetto al passato.

La principale novità riguarda la riduzione della sanzione base, che scende dal 30 al 25% dell’imposta non versata.

Questa percentuale si applica nei casi in cui il contribuente non provveda a sanare la violazione e venga sottoposto a controllo da parte dell’ente impositore.

Le regole in vigore premiano chi regolarizza prima l’omissione IMU In particolare, con il ravvedimento sprint effettuare il versamento entro il 30 giugno 2025 consente di beneficiare della sanzione più bassa possibile, pari a 0,083% al giorno.

Superata questa finestra temporale, le percentuali aumentano gradualmente fino ad arrivare al 25% pieno. Regolarizzarsi subito, quindi, “limita i danni” e consente di evitare ulteriori aggravi.

Il sistema si caratterizza per un’impostazione premiale, prevede infatti sanzioni più leggere per chi regolarizza in autonomia la propria posizione, prima dell’avvio di un’azione di accertamento.

In questo contesto, il ravvedimento operoso assume un ruolo centrale e consente di ridurre sensibilmente l’importo delle sanzioni, a seconda della tempestività con cui viene effettuato il pagamento.

Più breve è l’intervallo tra la scadenza e il versamento tardivo, più contenuta sarà la sanzione applicabile.

 

Il ravvedimento operoso è lo strumento che consente al contribuente di regolarizzare spontaneamente l’omesso o tardivo versamento, beneficiando di sanzioni ridotte.

Grazie alla riforma, le sanzioni in caso di ravvedimento sono più basse.

Se ci si accorge in ritardo di non aver versato l’IMU di giugno, è possibile regolarizzarlo in autonomia e ottenere una forte riduzione delle penalità.

Con le nuove regole in vigore dal 1° settembre 2024, le percentuali previste sono le seguenti:

- 0,083% per ogni giorno di ritardo, se il pagamento avviene entro 14 giorni dalla scadenza;

- 1,25% fisso, se il pagamento avviene tra il 15° e il 30° giorno;

- 1,39%, se si paga tra il 31° e il 90° giorno;

- 3,125%, se il versamento avviene dopo 90 giorni ed entro 1 anno;

- 3,572%, se si regolarizza oltre 1 anno dopo la scadenza (1/7 della sanzione base);

- 4,17%, se si regolarizza dopo una comunicazione formale da parte del Comune (1/6 della sanzione base).

 

La logica è chiara: chi prima regolarizza l’omissione, meno paga di sanzione.

Una regola prevista di base dallo strumento del ravvedimento operoso e che si applica anche per l’IMU.

Fonte:

https://www.informazionefiscale.it/IMU-2025-non-pagata-sanzioni-ravvedimento-operoso

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