La capacità di trasformare le attività in denaro per adempiere agli obblighi a breve termine è nota come liquidità.
Questo attributo è vitale per garantire il regolare svolgimento delle attività quotidiane ed evitare difficoltà finanziarie immediate.
Essa si può misurare monitorando diversi KPI, come, i più usati, il Quick Ratio, ad esempio, che valuta la capacità di un’azienda di soddisfare le proprie passività a breve termine utilizzando le attività più facilmente disponibili, escludendo le scorte e altre attività meno liquide.
Altro indicatore è il Current Ratio che se pari o superiore a 2 è spesso considerato un segno positivo di liquidità, indicando che la società possiede ampie risorse per coprire due volte i suoi debiti a breve termine.
In sostanza, la liquidità ruota attorno alla flessibilità finanziaria di un’azienda, misurando la rapidità con cui può convertire le attività in contanti per far fronte alle responsabilità immediate.
Di contro, invece, la capacità di un’azienda di adempiere ai propri obblighi e debiti finanziari a lungo termine è comunemente definita solvibilità.
Per determinarla è necessario un esame approfondito del bilancio dell’azienda, in quanto fornisce una panoramica completa della sua capacità finanziaria sostenibile nel tempo. Gli analisti si concentrano sulla solvibilità per valutare la stabilità finanziaria a lungo termine di un’azienda, in particolare valutando il suo coefficiente di solvibilità, misurato dal rapporto D/E.
Questo rapporto offre preziose informazioni sull’utilizzo delle fonti di finanziamento, che includono capitale di rischio e debito. In quanto tale, la solvibilità funge da indicatore cruciale della solidità finanziaria di un’azienda, in particolare per le banche e gli investitori che cercano la garanzia che l’azienda possa gestire efficacemente i propri impegni finanziari a lungo termine senza il rischio di insolvenza.
Quando si valuta la salute finanziaria di un’azienda, è importante distinguere tra solvibilità e liquidità, poiché misurano diversi aspetti della sua stabilità finanziaria.
La solvibilità valuta la capacità di un’azienda di adempiere ai propri obblighi a lungo termine, dimostrando la sua forza e stabilità nel tempo.
D’altro canto, la liquidità si concentra sulla capacità di far fronte alle passività a breve termine, evidenziando efficienza operativa e flessibilità finanziaria immediata.
È fondamentale riconoscere che un’azienda può possedere liquidità senza solvibilità se non è in grado di onorare i propri debiti a lungo termine e, viceversa, un’azienda può essere solvibile ma avere difficoltà con la liquidità se non riesce a convertire rapidamente le attività in liquidità per far fronte alle esigenze a breve termine.
La situazione finanziaria di un’azienda, infatti, può essere caratterizzata da una disparità tra liquidità e solvibilità. Sebbene una società possa avere un surplus di liquidità, ciò non ne garantisce necessariamente la solvibilità. Questa discrepanza si verifica quando un’azienda genera liquidità attraverso vendite o finanziamenti a breve termine, ma non riesce ad ottenere rendimenti favorevoli dai suoi investimenti a lungo termine. In questi casi, le abbondanti risorse liquide della società non vengono utilizzate in modo efficace per generare rendimenti sufficienti a coprire gli obblighi di debito o a favorire la crescita futura.
La cattiva gestione degli investimenti a lungo termine può minare la solvibilità dell’azienda, indipendentemente dalla sua capacità di far fronte agli impegni finanziari immediati.
Questa situazione sottolinea l’importanza di un approccio di gestione finanziaria ben equilibrato che consideri sia la liquidità che la solvibilità, garantendo la stabilità dell’azienda e il progresso sostenibile.
La solvibilità di un’azienda da sola non garantisce liquidità sufficiente per far fronte alle esigenze finanziarie immediate.
Anche le aziende finanziariamente stabili possono trovarsi ad affrontare problemi di flusso di cassa che influiscono negativamente sulla loro liquidità.
Queste difficoltà possono derivare da vari fattori, come ritardi nei pagamenti dei clienti, spese impreviste o un controllo inefficace delle scorte.
Per salvaguardare le operazioni aziendali, è essenziale valutare e gestire attentamente i flussi di cassa al fine di mitigare questi problemi; diventa particolarmente utile in questo senso, la redazione del budget di tesoreria.
Un’efficace gestione della liquidità diventa un elemento essenziale per garantire la stabilità di un’azienda, rendendo necessarie misure proattive per evitare carenze di liquidità che potrebbero potenzialmente mettere a repentaglio le operazioni e la reputazione dell’azienda.
La gestione dei flussi di cassa a breve termine e degli obblighi finanziari a lungo termine è notevolmente facilitata dalla funzione cruciale di pianificazione e analisi finanziaria. Ciò garantisce un equilibrio armonioso tra solvibilità e liquidità.
La pianificazione finanziaria comprende una serie di operazioni essenziali, come il budget, le previsioni, la pianificazione e l’analisi, che contribuiscono tutte a prendere decisioni aziendali ben informate. Utilizzando queste tecniche, le aziende sono in grado di prevedere e simulare con maggiore precisione le dinamiche dei futuri flussi di cassa e dei valori delle attività.
Questo approccio strategico consente alle aziende di prendere decisioni basate sui dati affidabili, salvaguardando efficacemente la propria solvibilità e garantendo allo stesso tempo liquidità sufficiente per soddisfare le esigenze immediate.
Le aziende possono migliorare la pianificazione e l’analisi finanziaria riconoscendo la differenziazione tra solvibilità e liquidità.
Questo riconoscimento promuove un approccio più raffinato alla gestione finanziaria, consentendo lo sviluppo di strategie che rispondano sia ai requisiti operativi immediati che agli obiettivi strategici a lungo termine. Di conseguenza, le aziende possono adottare pratiche e strategie più sostenibili.
Un potenziale approccio potrebbe comportare la creazione di riserve di liquidità o linee di credito di emergenza per aumentare la liquidità, insieme ad una gestione strategica del debito e del capitale proprio per garantire una solvibilità sostenuta nel lungo periodo.
Per valutare efficacemente la stabilità finanziaria di un’azienda, è fondamentale monitorare da vicino gli indicatori chiave di prestazione (KPI) che riflettono sia la liquidità che la solvibilità.
La valutazione della liquidità si ottiene attraverso l’analisi di rapporti come il Current Ratio (attività correnti divise per passività correnti) e il Quick Ratio (liquidità divise passività correnti).
Questi rapporti forniscono informazioni sulla capacità dell’azienda di far fronte agli obblighi a breve termine.
D’altro canto, la solvibilità può essere valutata esaminando rapporti come il rapporto debito/capitale proprio (passività finanziarie totali divise per capitale proprio) e il rapporto di copertura degli interessi (utili prima degli interessi e delle tasse divisi per gli interessi passivi).
Questi rapporti misurano la capacità della società di sostenere le operazioni per un periodo più lungo rispettando gli impegni di debito.
Monitorando regolarmente questi rapporti, è possibile identificare tempestivamente potenziali difficoltà finanziarie.
Gestire efficacemente liquidità e solvibilità richiede un approccio strategico che includa un’attenta pianificazione e previsione. È fondamentale che le imprese stabiliscano obiettivi finanziari realistici e sviluppino una chiara tabella di marcia per raggiungerli.
La pianificazione degli scenari svolge un ruolo fondamentale nell’anticipare potenziali ostacoli e opportunità finanziarie, come crisi di liquidità o rischi di solvibilità.
Utilizzando le previsioni, le aziende possono identificare le prossime sfide relative al flusso di cassa e adottare misure proattive come ottenere finanziamenti o ridurre le spese non necessarie.
Allo stesso modo, la pianificazione della solvibilità può comportare la ristrutturazione dei debiti o la riallocazione delle attività per garantire una stabilità finanziaria duratura. Il budget della tesoreria e il piano industriale svolgono un ruolo indispensabile in questo senso.
È evidente che solvibilità e liquidità, pur essendo entrambi concetti finanziari, non sempre coincidono.
La solvibilità riguarda la capacità di un’azienda di adempiere agli obblighi finanziari a lungo termine, mentre la liquidità si concentra sulla sua capacità di far fronte tempestivamente agli obblighi a breve termine.
La disparità tra solvibilità e liquidità diventa evidente in situazioni in cui una società altamente liquida lotta con la solvibilità a lungo termine a causa di bassi rendimenti sugli investimenti, o quando una società solvibile incontra problemi di flusso di cassa a breve termine che influiscono sulla sua liquidità.
Per superare queste criticità, le aziende possono implementare strategie come la pianificazione e l’analisi finanziaria, la diversificazione aziendale e la ristrutturazione del debito per gestire in modo efficace sia la solvibilità che la liquidità.
Fonte:
https://www.informazionefiscale.it/Solvibilita-liquidita-aziendale-differenze-pianificazione-finanziaria
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