BENI STRUMENTALI (NUOVA SABATINI), QUESTA (S)CONOSCIUTA

La misura è un’agevolazione pubblica erogata dal Ministero dello Sviluppo Economico con l’obiettivo di finanziare gli investimenti per acquisto o leasing di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo, hardware, software e tecnologie digitali.

Oggi una delle agevolazioni per le imprese più importanti dell'intero panorama nazionale, la Nuova Sabatini, a firma del sindacalista Arnaldo Sabatini, è nata nel 1965 nel contesto del miracolo economico italiano postbellico con l’intento appunto di stimolare le imprese italiane a investire e sfidare le difficoltà dell’economia.

Rinnovata di anno in anno, la Nuova Sabatini è rivolta a micro, piccole e medie imprese (PMI) di tutti i settori produttivi (compresi agricoltura e pesca) tranne le attività finanziarie e assicurative, quelle connesse all’esportazione o per interventi con impiego preferenziale di prodotti interni rispetto a quelli di importazione.

Consiste in un abbattimento dei tassi di interesse legati all'investimento e prevede il coinvolgimento di tre “attori”: l'Impresa che svolge l'investimento, l'Istituto di Credito che finanzia tale investimento e lo Stato che abbatte in forma significativa il tasso di interesse legato al finanziamento bancario. Nello specifico, l’Impresa potrà ottenere un finanziamento a tasso agevolato da parte di banche e intermediari convenzionati, anche con copertura totale dell’investimento, un contributo ministeriale rapportato agli interessi di tale finanziamento ed un’eventuale garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento purché di durata non superiore a 5 anni, di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro, interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.

Il contributo su tasso d’interesse annuo è del 2,75% per investimenti ordinari e del 3,575% per investimenti in tecnologie e sistemi rientranti nella sfera “industria 4.0” (big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification – RFID e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti); i beni materiali e immateriali rientranti tra gli investimenti “industria 4.0” possono beneficiare del contributo maggiorato del 30%. Dal 2020 le PMI del Sud che investono in macchinari digitali hanno un contributo incrementato del 100% (con un tetto a 60 milioni di euro) mentre è stato destinato il 25% delle risorse stanziate alle aziende che acquistano, anche in leasing, macchinari, impianti e attrezzature a basso impatto ambientale per migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.

Questa agevolazione è cumulabile altresì con gli incentivi fiscali a supporto del Piano Nazionale Impresa 4.0 tra cui l’iper e super ammortamento e il Credito d’imposta R&S.