CANTIERISTICA NAVALE: ANALISI DEGLI INFORTUNI, PREVENZIONE E PIANI DI MIGLIORAMENTO

Andamento degli infortuni nel settore nautico

Se si considera il settore generico dell’industria e dei sevizi, l’andamento degli infortuni risulta essere, fortunatamente, decrescente: tra il 1963 e il 2019 gli infortuni indennizzati si sono, infatti, ridotti del 72% passando tra il 2014 il 2018 da 22,6 infortuni per 1000 abitanti a 19,6.

Nei cantieri navali, invece, il rischio è più alto rispetto a quello dell’intero comparto dell’industria e dei servizi: si passa nei medesimi anni, da 31,4 a 29,7 infortuni per 1000 addetti. Anche in termini di gravità (infortuni mortali o che determino un’assenza dal lavoro superiore ai 30 giorni), gli infortuni nel settore nautico sono senza dubbio “vincenti”: si passa da un 33% di infortuni gravi nel comparto industria e servizi ad un 35% nel settore considerato.

Il sistema INFOR.MO: analisi deli infortuni e individuazione delle cause

Lo studio e l’analisi degli infortuni che occorrono all’interno degli ambienti di lavoro rappresenta una delle metodologie migliori per individuarne le cause e, conseguentemente, le misure di prevenzione e di protezione da adottare per evitare che gli stessi si verifichino in futuro. Il sistema INFOR.MO, sviluppato in collaborazione tra Regioni e INAIL– Dimelia, ha analizzato 63 eventi infortunistici nel comparto nautico occorsi tra il 2002 e il 2018.

Tutti gli infortunati sono stati di sesso maschile, per il 38% di origine straniera e per il 70% caratterizzati da un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Tra le cause di infortunio principali si annoverano:

• Modalità scorrette di accesso o di permanenza in zone di lavoro in quota (39,1%): gli infortuni sono dovuti alla mancanza o alla rimozione delle barriere di protezione, ad errate pratiche abitualmente adottate negli ambienti di lavoro e a difetti/inadeguatezze delle attrezzature o dei D.P.I.

• Caduta di pesi dall’alto: gli eventi infortunistici sono causati da scorrette modalità lavorative dell’infortunato e di terzi, dall’errato stoccaggio dei materiali in lavorazione o degli utensili manuali o da problematiche connesse alle attrezzature utilizzate per il sollevamento.

• Investimenti e ribaltamenti: in questo caso gli infortuni sono dovuti ad errate procedure di spostamento attuate dall’infortunato o da terzi, anche in riferimento al posizionamento e allo stoccaggio del materiale trasportato, a carenze dovute alla scarsa visibilità e alla mancata organizzazione degli spazi interni aziendali.

Piano di prevenzione degli infortuni

Alla luce dell’indagine del sistema INFOR.MO sulle cause principali di infortuni all’interno di cantieri navali, tra le misure di prevenzione e di protezione da attuare si elencano, in termini totalmente generici, attività di formazione, informazione e addestramento sull’utilizzo delle attrezzature e dei dispositivi di protezione individuale, la stesura di apposite procedure interne e la continua vigilanza per l’applicazione delle misure di prevenzione e protezione.

Considerando le cause specifiche degli eventi infortunistici, che abbiamo riportato sopra, possiamo individuare le seguenti misure di prevenzione e protezione:

Lavori in quota e cadute dall’alto dell’infortunato

- In primo luogo occorre ridurre al minimo il tempo di permanenza degli addetti in ambienti di lavoro ad un’altezza superiore di 2 metri dal piano calpestabile.

- Preferire sempre dei sistemi di accesso (piani di lavoro prefabbricati) alle zone elevate realizzati a terra e ancorati alla nave in costruzione.

- Tutti gli elementi dei ponteggi e tutte le attrezzature (scale mobili, trabattelli, ecc.) utilizzati per accedere a zone di lavoro in quota devono essere periodicamente controllati per verificarne lo stato.

- Tutti i lavoratori devono essere formati e informati sui rischi connessi alle lavorazioni in quota e addestrati ad utilizzare le attrezzature e i D.P.I. anti caduta di terza categoria (se necessari per la tipologia di lavoro).

- Tutti i lavoratori addetti al montaggio, uso e smontaggio dei ponteggi devono aver frequentato apposito corso di formazione (Pi.M.U,S.).

- Predisporre delle procedure aziendali interne per l’accesso alle zone di lavoro in quota, soprattutto in caso della compresenza di diverse squadre di lavoro provenienti da molteplici ditte terziste.

Caduta di pesi dall’alto

- Prevedere delle apposite procedure interne aziendali che vietino lo stoccaggio di materiali/attrezzature nelle andatoie, passerelle e nei ponteggi;

- Prevedere dei ponteggi dotati di mantovane;

- Scegliere dei macchinari per la movimentazione dei carichi adeguati e sottoporli a regolare manutenzione;

- Stoccare i materiali in base al peso, alla forma e alle necessità di cantiere;

- Formazione, informazione e addestramento continuo dei lavoratori.

Investimenti e ribaltamenti

- Realizzare all’interno e all’esterno dei reparti aziendali vie di circolazione distinte per i pedoni e per i mezzi, grazie alla predisposizione dell’apposita segnaletica orizzontale e verticale.

- Realizzare interventi di manutenzione per la pavimentazione, la segnaletica, i sistemi di illuminazione naturale e artificiale.

- Stabilire e controllare i limiti di velocità.

- Indossare idonei D.P.I. (giubbotti od indumenti ad alta vestibilità quando necessari).

- Formazione, informazione e addestramento di tutti gli addetti; si ricorda a tal proposito che per l’utilizzo delle attrezzature per la movimentazione dei carichi (carrelli elevatori, gru, carroponte, ecc.) è richiesto apposito corso di formazione.

Conclusioni

I pericoli e i relativi rischi del comparto nautico sono legati principalmente alla complessità dell’attività lavorativa e alla frequente compresenza di professionisti con diverse qualifiche e mansioni che cooperano al medesimo prodotto. È inoltre consueta la presenza di ditte terziste che operano nel contesto di un’unica grande azienda appaltante. Questa analisi degli infortuni proposta dal sistema INFOR.MO è del tutto generica e deve essere poi contestualizzata all’interno della realtà aziendale, si consiglia, infatti, di rivolgersi a dei consulenti specializzati, che sapranno meglio consigliare le aziende sulle misure di prevenzione e protezione da applicare e sul piano di monitoraggio degli incidenti/infortuni da adottare.