CESPITI AZIENDALI: DEFINIZIONE E GUIDA ALLA REGISTRAZIONE CONTABILE

Il cespite è una risorsa tangibile o intangibile utilizzata dall’azienda a scopo produttivo per più di un anno.

In altre parole, è un bene che non si consuma al primo utilizzo, ma può essere utilizzato in un ciclo produttivo pluriennale.

 

In azienda si utilizzano 2 tipi di beni: 

- Quelli che si consumano al primo utilizzo (materie prime);

- Quelli che perdurano nel tempo (macchinari).

Il cespite appartiene alla seconda categoria, ovvero ai beni che perdurano nel tempo in azienda, o almeno per più di un anno.

Per questa ragione, viene molto spesso chiamato anche bene durevole.

Non è un bene che si trasforma dunque, ma che partecipa alla trasformazione di altri beni o fa parte della struttura aziendale. 

In inglese, è conosciuto come asset, anche se in realtà tale termine si estende anche ad altre categorie presenti all’interno del bilancio.

Infatti, anche i cespiti sono presenti nel bilancio aziendale.

Principalmente nello stato patrimoniale, ma anche nel conto economico, durante il periodo di ammortamento.

Tra i beni che possono essere registrati come cespite, ritroviamo: 

- Capannoni;

- Terreni;

- Beni strumentali;

- Apparecchiature;

- Beni immateriali durevoli (software).

Il cespite viene registrato nelle attività di stato patrimoniale, in particolare alle voci delle immobilizzazioni, così come previsto dal codice civile.

 

In stato patrimoniale viene registrato al momento dell’acquisto con il suo valore. Tale valore però con il tempo viene rettificato: 

- Diminuisce con l’andare degli anni, a causa degli ammortamenti;

- Può aumentare relativamente a seguito di perizie tecniche (poco frequente nelle PMI).

Attraverso il processo di ammortamento, il valore va a diminuire nel corso degli anni, fino a quando non si azzera completamente. 

Infatti, ogni anno l’ammortamento riferito a un particolare cespite viene sommato in un fondo preciso: il fondo di ammortamento.

Tale voce si trova nelle passività di stato patrimoniale. 

 

Nel bilancio civilistico, ogni anno si dovrebbe scrivere nelle immobilizzazioni il valore della sottrazione tra: 

- Valore iniziale del cespite;

- Valore del fondo di ammortamento (che aumenta ogni anno).

 

Quando i due valori coincidono, e quindi siamo alla fine del processo pluriennale di ammortamento, il cespite dovrebbe sparire dalle attività di stato patrimoniale. 

 

In conto economico non si registra proprio il cespite, ma solamente una sua parte, la quota di ammortamento, che viene decisa seguendo le direttive dello stato, che ha previsto un’aliquota per ogni tipologia di bene. 

L’ammortamento appare per tutta la durata della vita legale del cespite, ovvero quando la somma delle aliquote di ammortamento iscritte in conto economico nel corso degli anni raggiunge quota 100. 

Quando ciò avviene, il fondo di ammortamento dovrebbe coincidere con il suo valore iniziale.

Così facendo, a partire dall’anno successivo, la quota di ammortamento del cespite in questione non viene più registrata.

Capita ogni tanto di dover vendere un cespite dell’azienda. In questo caso, per registrare il suo valore, bisogna fare una differenza: 

- Plusvalenza = valore di vendita – valore in stato patrimoniale = + 

- Minusvalenza = valore di vendita – valore in stato patrimoniale = – 

 

Che si tratti di una plusvalenza o di una minusvalenza, questa viene registrata in conto economico nell’esercizio in cui avviene la vendita.

L’importo da segnare non è l’intero valore di vendita, ma la differenza tra questo e il valore presente al momento in stato patrimoniale. 

Un errore che compiono molte aziende è quello di registrare il cespite in questo modo: 

Devi sempre ricordarti che il reale valore è dato dalla differenza tra valore iniziale e fondo di ammortamento.

 

Infatti, nel caso appena mostrato, andrebbe registrato così: 

Immagina ora che qualcuno ti abbia fatto un’offerta per il cespite A.

 

Nel caso l’offerta: 

- Superi il suo valore (+ 20.000) = plusvalenza;

- Sia sotto il suo valore (- 20.000) = minusvalenza.

Il valore di plusvalenza e minusvalenza da vendita di un cespite può dunque aumentare o diminuire il valore del tuo risultato di esercizio.

Fonte: https://farenumeri.it/cespite/

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