DECRETO “RISTORI QUATER”: LA NUOVA PROROGA CHE PUÒ GETTARE NEL CAOS LE PARTITE IVA

Dal Decreto “Ristori quater” sono attese novità importanti sia sui versamenti delle imposte sui redditi del 30 novembre 2020, ma anche sugli adempimenti a carico delle partite IVA di dicembre. La proroga per tutte le imprese è prevista a patto che esse abbiano avuto una perdita di fatturato sensibile (la percentuale di calo, però, è ancora da delineare).

A tutt’oggi, per effetto di quanto prevede l’art. 98 del decreto n. 104/2020, il secondo o unico acconto di Irpef, Ires, Irap ed imposte sostitutive è oggetto di proroga per le partite IVA che hanno subito una perdita del 33%.

Altro elemento da chiarire è il fatto di come sarà coordinato il nuovo rinvio con la normativa già vigente; siamo ormai a pochi giorni dalla scadenza del secondo acconto, che per gli esclusi dalla proroga è fissata al 30 novembre 2020, che ancora poche cose sono chiare sulle nuove regole che si adotteranno.

Qualsivoglia intervento estensivo in materia di rinvio dei versamenti di Irpef, Ires ed Irap rischia di rivelarsi dannoso, oltre che poco utile.

Nella giornata di oggi, venerdì 27 novembre, è previsto un Consiglio dei Ministri per l’approvazione del Decreto “Ristori quater”; considerato il tempismo, è pressoché difficile ipotizzare che chi dovrà pagare il secondo acconto delle imposte emerse dalla dichiarazione dei redditi 2020, arrivi all’ultimo minuto. È logico ormai che i titolari di partita IVA, abbiano predisposto i modelli F24 per il versamento.

Analogo discorso si può estendere in merito alla possibile proroga della dichiarazione dei redditi 2020, (il termine di invio potrebbe slittare al 10 dicembre invece che al 30 novembre).

Chi sono le partite IVA che già beneficiano del rinvio del secondo acconto?

La proroga del termine per versare il secondo acconto è a tre livelli:

- ai sensi del Decreto Agosto, riguarda tutte le partite IVA che applicano gli ISA, con riduzione di fatturato o corrispettivi pari almeno al 33% nel primo semestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019;

- sulla base di quanto previsto dal Decreto “Ristori-bis”:

si applica alle partite IVA che esercitano determinate attività nelle zone rosse, senza verifica del calo di fatturato registrato;

si applica ai ristoranti nelle zone arancioni, a prescindere dalla riduzione di fatturato.

L’elenco dei beneficiari dell’ulteriore proroga, individuati sulla base del codice ATECO dell’attività esercitata, è quello riportato nell’allegato 1 del Decreto “Ristori” e nell’allegato 2 del “Ristori-bis”.

Al netto delle misure specifiche previste per le attività individuate dal Governo, esercitate all’interno di zone rosse, focalizziamoci sulla proroga generale prevista dal Decreto Agosto.

L’ art. 98 riguarda tutte le partite IVA, su tutto il territorio nazionale, che nel primo semestre 2020 hanno subito una diminuzione di fatturato o corrispettivi pari almeno al 33% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Con il Decreto “Ristori quater” ci potrebbe essere una proroga che sarebbe limitata sia a partite IVA che imprese fino a 50 milioni di fatturato (a patto che abbiano subito una perdita del 33% sul semestre). I parametri per beneficiare del rinvio resterebbero praticamente gli stessi ad oggi stabiliti ma si sta valutando l’ipotesi di inserire un limite di fatturato (attualmente non previsto). L’unica novità potrebbe essere rappresentata dall’estensione ai soggetti non ISA.

Proroga delle scadenze di dicembre con calo di fatturato al 50%

Novità ulteriori sono previste per le scadenze di dicembre 2020; le rate della pace fiscale (del 10 dicembre) insieme all’IVA, alle ritenute Irpef e ai contributi del 16 dicembre, sono le prossime questioni che verranno dibattute nel dossier di preparazione al Decreto “Ristori quater”.

Per gli adempimenti periodici, ma anche per la scadenza dell’acconto IVA del 28 dicembre 2020, si valuta invece un cambio ai requisiti per l’accesso alla proroga.

Il calo di fatturato richiesto potrebbe salire al 50%, da calcolare non su base semestrale ma su novembre 2020 rispetto a novembre 2019.

Infine, come ha anticipato pochi giorni fa il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, le sospensioni fiscali che si conta di inserire nel Decreto “Ristori quater” vedranno coinvolti non solo i codici ATECO ma anche tutte le imposte dovute da tutti i settori che nel mese di novembre hanno subito una perdita.

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