ESPOSIZIONE AL RISCHIO CHIMICO: L’IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE

Per prevenire efficacemente i rischi connessi all’esposizione professionale a sostanze chimiche, è necessario che gli strumenti di comunicazione dei pericoli siano adeguati e precisi.

Per una corretta valutazione è importante, quindi, prestare attenzione alle schede di dati di sicurezza (SDS) e ai cosiddetti “scenari di esposizione”.

Le schede dati di sicurezza (SDS): il 70% non risulta essere conforme

Le schede di dati di sicurezza (SDS) sono documenti che contengono le informazioni sulle proprietà fisico-chimiche, tossicologiche e di pericolo ritenute strumento efficace per un utilizzo coretto e sicuro delle sostanze pericolose. Le SDS sono il principale strumento di comunicazione che viene distribuito a valle della catena di approvvigionamento.

Le stesse sono fondamentali per i datori di lavoro, soprattutto per adottare quelle misure operative e di gestione del rischio che permettono di tutelare il lavoratore. 

Proprio per questo motivo, vengono effettuati sulle schede di sicurezza circa un migliaio di controlli da tutte le autorità REACH e CLP.

Questa attività è prevalentemente proattiva, ma in parte è anche reattiva, cioè si svolge sulle base di denunce da parte di lavoratori, datori di lavoro o di concorrenti di imprese che segnalano le non conformità.

Nello specifico, sono stati svolti controlli mirati dal 1° giugno 2015 al giugno 2022, dai quali è emerso che, in Europa, circa il 70% delle schede dati di sicurezza non sono conformi.

Le autorità di controllo intervengono soprattutto nelle inadeguatezze che interessano le sezioni che dovrebbero servire al datore per individuare le misure di prevenzione e protezione.

Gli scenari di esposizione

Tra gli strumenti di comunicazione dei rischi è importante menzionare anche gli “scenari di esposizione” (previsti dal Regolamento REACH), che contengono l'insieme delle informazioni, comprese le condizioni operative e le misure di gestione dei rischi, che descrivono il modo in cui la sostanza è fabbricata o utilizzata durante il suo ciclo di vita e le raccomandazioni del fabbricante o dell'importatore per il controllo a valle dell’esposizione.

Gli “scenari espositivi” sono, di fatto, vere e proprie valutazioni del rischio, che vengono allegati, quando necessario, alla scheda di sicurezza (SDS).

Non c'è nessuna richiesta specifica obbligatoria nel regolamento, ma per convenzione, sono costituiti da 4 sezioni:

1. Una sezione sui titoli, che descrive quali sono i principali utilizzi della sostanza;

2. Una sezione che riguarda le condizioni d'uso, ove sono riportate le condizioni operative e le misure di gestione del rischio;

3. Una sezione con tutti gli elementi delle condizioni d'uso;

4. L’ultima sezione è uno strumento che raccoglie tutta una serie di strumenti, di algoritmi, di istruzioni e orientamenti, da parte del fornitore, per gli utilizzatori.

Gli scenari contributivi

Lo scenario di esposizione è costituito dall’insieme delle condizioni che garantiscono un uso sicuro della sostanza/miscela per uno specifico uso identificato.

Tuttavia, in ambito lavorativo, il singolo uso di una sostanza da parte del lavoratore esposto può essere costituito da diverse mansioni o attività, che portano ad un’esposizione cumulativa.

In questi casi l’esposizione dell’operatore viene determinata dalla somma degli “scenari contributivi”. Ognuno di questi avrà i propri determinanti dell'esposizione che devono essere considerati nell’insieme per la valutazione del rischio.

Il processo di comunicazione è quindi un elemento fondamentale in cui tutti gli attori della catena di approvvigionamento sono coinvolti.

La comunicazione a valle e a monte della catena di approvvigionamento, è complessa, quindi un corto circuito, una carenza, un problema in qualsiasi punto della catena di approvvigionamento, può compromettere la qualità delle informazioni trasmesse e, quindi, la produzione di uno strumento di qualità inferiore.