GLI ERRORI CHE EVITI GRAZIE AL CONTROLLO DI GESTIONE (PRIMA PARTE)

Uno degli obiettivi del Controllo di Gestione è definire un metodo, cioè un insieme di processi che aiutano l’imprenditore nelle decisioni aziendali.

Questi processi registrano e interpretano i numeri che l’impresa genera ogni giorno.

Nelle realtà organizzate, il sistema di Controllo di Gestione rappresenta la base su cui costruire la progettualità ed il monitoraggio dei risultati aziendali. 

L’alternativa a questo metodo è una gestione estemporanea e talvolta condizionata da impulsi emotivi.

L’assenza di un sistema di Controllo di Gestione comporta sempre il rischio di fare errori, a volte anche pesanti.

Nell’articolo odierno elenchiamo gli errori a cui si espone un imprenditore che agisce senza metodo.

- Lavorare in perdita e capirlo tardi: l’ansia di portare a casa il lavoro può indurre l’imprenditore a gravi sbagli. Sbagli che si ripetono in modo sistematico, se i calcoli si fanno soltanto a consuntivo. Spesso c’è l’idea che un prodotto in perdita sia strategico per la vendita di un altro con più margine.

Quando non si conoscono i valori e la misura di queste perdite, la strategia è una scusa. La verità è che la situazione è fuori controllo.

- Perdere di vista le priorità: gestire bene significa anche pianificare il futuro, tracciare una rotta.

In questo senso, quante PMI fanno il budget?

Uno dei vantaggi di preparare un bilancio previsionale a inizio anno è quello di misurare le risorse disponibili.

Una volta misurate, le risorse possono essere divise tra le varie funzioni aziendali. Così ciascuna di esse ne avrà in modo coerente e allineato alle priorità e al posizionamento di mercato dell’impresa.

- Viaggiare senza una meta: porsi degli obiettivi concreti è il punto di partenza per sviluppare una strategia aziendale.

Però, per esser concreto, un obiettivo va scelto basandosi su dati e informazioni precise. Senza il supporto di un affidabile sistema di controllo, la prima difficoltà può spaventarci e spingerci a cambiare gli obiettivi aziendali. Avere una strategia solida, e perseguirla con determinazione, è l’esatto contrario di questo.

- Trascurare le rimanenze: senza il valore del magazzino, non si possono calcolare le variazioni da un trimestre all’altro.

Se il magazzino sale di 10, l’utile aumenta di 10, e viceversa. Di conseguenza senza il valore delle rimanenze non si possono calcolare i margini.

Gestire un’impresa senza il controllo del magazzino è come “viaggiare nella nebbia”.

- Perdere di vista i crediti commerciali: i crediti sono entrate future, la benzina sul percorso della tua azienda.

A volte, però, diventano leve di gestione nei rapporti coi clienti. Essere morbidi con gli incassi può aiutare il fatturato, ma è una leva delicata, che occorre dosare con precisione e con consapevolezza rispetto alle proprie disponibilità finanziarie.

- Ignorare i numeri della concorrenza: se un’impresa conosce a malapena i propri numeri, non è in grado neppure di analizzare i bilanci dei concorrenti.

Confrontare i propri risultati con quelli dei competitor significa capire, correggere, imparare e migliorare.

Questa operazione prende il nome di benchmarking.

- Non conoscere il linguaggio delle banche: se in banca fai fatica a capire che lingua parlano, è un problema grosso.

Nonostante le luci e ombre degli ultimi anni, le banche rimangono un partner indispensabile con cui occorre mantenere buoni rapporti.

Infatti, se si presenta un’opportunità di mercato e servono risorse finanziarie per coglierla, bisogna saper comunicare in modo efficace e rapido con il sistema di credito. In banca si parla un linguaggio fatto soprattutto di numeri, sta all’imprenditore adeguarsi.

- Gestire male le garanzie bancarie: capita spesso che la banca chieda una firma qui e una firma là. Ma sono sempre tutte necessarie?

La garanzia personale serve a gestire le emergenze. È una leva di accesso al credito che perde efficacia se si mettono firme anche quando non serve.

Quindi, massima attenzione. Occorre anche chiedere indietro le garanzie una volta che l’emergenza è finita.

Per gestire queste situazioni serve però avere in mano i numeri della propria azienda e saperli leggere.

- Dimenticare che i tassi d’interesse possono salire: tasso variabile? Nessun problema… almeno per ora, ma la situazione può cambiare.

Chi è abituato a fare budget ha imparato a misurare e controllare gli effetti che i tassi d’interesse hanno sui risultati aziendali.

- Restare scoperti sulle valute: Se sei un’azienda che ad esempio esporta negli Stati Uniti, devi fare attenzione a quando stipuli i contratti, se fai questa operazione in dollari devi fare attenzione a non sottovalutare i rischi della fluttuazione del cambio euro-dollaro onde evitare perdite importanti.

Quando un imprenditore chiude un contratto, la sua testa si concentra sulla produzione. Se però non scattano le procedure che coprono il rischio del cambio, l’azienda rimane esposta e può anche deragliare.

Questa è solamente la prima parte degli errori che puoi evitare se ti avvali del prezioso strumento del Controllo di Gestione.

Per la seconda parte, appuntamento con il prossimo articolo.

Fonte: https://farenumeri.it/errori-controllo-di-gestione/

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