I LAVORI IN QUOTA NEI CANTIERI EDILI - VADEMECUM TECNICO SULLA PREVENZIONE E FOCUS SUI PONTEGGI

Negli ultimi anni è aumentato in modo significativo il numero di cantieri edili in Italia, anche grazie all’introduzione di bonus e agevolazioni nel campo dell’edilizia. Questo, come ben si può immaginare, ha portato anche ad un aumento esponenziale delle criticità legate alla salute e alla sicurezza nel lavoro.  

Da questa situazione nasce la necessità di definire delle procedure specifiche per minimizzare il rischio associato ai lavori in quota che rappresentano, ad oggi, uno dei più grandi pericoli all’interno dei cantieri temporanei e mobili.

Proprio di questo argomento ha trattato il Tavolo tecnico in materia di edilizia, attraverso la redazione del “Vademecum tecnico – Lavori in quota”.

Il Tavolo tecnico è stato istituito per svolgere un’analisi congiunta delle criticità che affliggono il settore edile, al fine di individuare ed implementare iniziative di tutela delle condizioni di sicurezza dei cantieri, ma, anche, per favorire la diffusione di una cultura della sicurezza del lavoro che risulta di fondamentale importanza.

Il primo capitolo del vademecum è dedicato ai ponteggi (allegato XIX del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i.) e tratta vari punti di discussione, tra i quali la necessità di un’autorizzazione ministeriale.

La costruzione e l’impiego di ponteggi realizzati con elementi portanti prefabbricati, metallici o non, è sottoposta ad autorizzazione da parte del Ministero del Lavoro, in applicazione dell’art. 131 del D. Lgs. n. 81 del 2008. Pertanto, anche se i ponteggi risultano essere conformi alle norme tecniche e quindi con attestazione di conformità, se sprovvisti di autorizzazione non possono comunque essere impiegati.

Per poter ottenere l’autorizzazione del Ministero è necessario corredare la domanda di una relazione tecnica che deve contenere le specifiche elencate nell’articolo 132 dello stesso decreto e delle prove di carico.

Si segnala poi che il progetto del ponteggio fuori schema deve comprendere il disegno esecutivo e un calcolo di resistenza e stabilità, eseguito secondo le istruzioni allegate all’autorizzazione.

Questo programma deve essere presente in cantiere perché è rivolto alla squadra di montaggio che lo mette in esecuzione sul campo.

Questo tipo di progetto, sebbene sia volto a superare i limiti degli schemi-tipo, non può prescindere dagli elementi di calcolo e di prova.

Altro argomento di vitale importanza legato ai lavori in quota affrontato nel Vademecum riguarda il Piano di Montaggio Uso e Smontaggio (PiMUS).

Ricordiamo innanzitutto che il PiMUS è un documento tecnico ed operativo che deve essere conservato in cantiere e che viene redatto dal datore di lavoro, a mezzo di persona competente, tenuto conto delle prescrizioni del libretto ministeriale.

I contenuti di questo documento sono dettagliatamente descritti nell’allegato XXII del D.Lgs. 81/2008 e il documento deve contenere le indicazioni necessarie affinché:

- Il ponteggio sia realizzato a regola d’arte, utilizzando materiali in buono stato di conservazione, secondo un progetto o disegno esecutivo presente nel PiMUS stesso.

- Le modalità di tracciamento e posa, di verifica della verticalità e di ancoraggio siano stabilite prima dell’inizio delle operazioni di montaggio.

- Il ponteggio sia utilizzato in sicurezza e siano effettuate le verifiche periodiche e/o in seguito ad eventi straordinari (incidenti, eventi meteo, ecc.).

- Il ponteggio sia poi montato e smontato in piena sicurezza, stabilendo quali dispositivi di protezione debbano essere utilizzati dagli addetti (ad esempio parapetti provvisori, linee vita, imbragature…) e la sequenza che deve essere seguita nelle operazioni, affiancata da schemi, disegni e fotografie.

La redazione del PiMUS è quindi richiesta per il montaggio, la trasformazione, l’uso e lo smontaggio di tutte le tipologie di ponteggi, qualunque ne sia la complessità; mentre per quanto riguarda i ponti su ruote, come chiarito dalla circolare del Ministero del Lavoro n. 30/2006, è sufficiente il semplice riferimento alle istruzioni obbligatorie fornite dal fabbricante, eventualmente arricchite da informazioni relative alla specifica realizzazione.

Il PiMUS ha pertanto la finalità di fornire informazioni ed istruzioni pratiche, realmente applicabili nella specifica configurazione di montaggio identificata.

Questo vademecum è solo uno dei tanti momenti di discussione e confronto che produrranno poi altri dati, documentazioni e strumenti ad uso di lavoratori, aziende e professionisti del settore, per la prevenzione degli infortuni nei lavori in quota.

Consigliamo comunque la lettura integrale del vademecum tecnico, anche con riferimento alla circolare ministeriale n. 20/2003, al fine di avere informazioni più complete in materia.