IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI (DVR): EVOLUZIONE, OBIETTIVI, CONTENUTO

Il Documento di Valutazione dei Rischi aziendali è spesso, in sede di controllo da parte delle autorità competenti, oggetto di discussione in quanto, tranne in definiti casi pratici, il medesimo può essere oggetto di interpretazione. Si può verificare, infatti, che gli enti competenti del settore e l’azienda abbiano delle visioni discordati e, spesso, nessuna delle posizioni costituisce una verità assoluta.

Con il presente articolo si vogliono andare a definire gli obiettivi della valutazione dei rischi aziendali e la loro evoluzione in base al contesto che si prende in considerazione.

L’evoluzione della valutazione dei rischi aziendali

Come si può immaginare, il Documento di Valutazione dei Rischi Aziendali, così come tutta la normativa di riferimento in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ha subito varie modifiche, anche in relazione all’evoluzione del contesto industriale e produttivo.

Prima dell’avvento del D.lgs 626/94 e, successivamente, del D.Lgs 81/08, la normativa prevenzionistica era essenzialmente tecnica e si basava sulla conformità alle disposizioni specifiche in materia e non sulla cultura della valutazione.

Oggi, invece, lo scopo principale del DVR è quello di riuscire ad individuare i rischi residui e adottare comportamenti sicuri per la minimizzazione del rischio.

Gli obiettivi della valutazione dei rischi

In primo luogo, occorre rimarcare che l’azienda non deve considerare il Documento di Valutazione dei Rischi un fine, ma uno strumento attraverso il quale la medesima ha la possibilità di perpetuare uno scopo, ovvero il miglioramento continuo delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori.

Pertanto, si può affermare che tutto quello non strettamente indispensabile al raggiungimento del fine primario della valutazione può essere considerato superfluo.

Si sottolinea, comunque, che una valutazione dei rischi aziendali, per essere efficace deve prendere in considerazione tutti i rischi per la salute e la sicurezza presenti all’interno dell’ambiente lavorativo (anche quelli temporanei).

Inoltre, dove presenti, deve tenere conto dei rischi residui e deve individuare le misure di prevenzione e protezione più idonee per minimizzare i rischi e renderli accettabili.

I contenuti della valutazione dei rischi

In base a ciò che abbiamo spiegato in precedenza, si evidenzia che i contenuti necessari in un documento di valutazione dei rischi sono i seguenti:

1. Valutazione di tutti i rischi: l’analisi della realtà aziendale deve procedere con una valutazione globale di tutti i rischi per la salute e la sicurezza presenti all’interno degli ambienti di lavoro e delle misure di prevenzione e protezione specifiche.

2. Rischi residui: individuare tutti i rischi che non possono essere azzerati o minimizzati al massimo con le misure di prevenzione e protezione adottate.

3. Analisi specifica dei rischi residui: l’analisi deve essere effettuata considerando di accorpare tutti i rischi identici e non semplicemente simili, in modo da risparmiare tempo e risorse.

4. Insinuazione delle misure di controllo: per ciascun rischio residuo individuato, si devono ricercare le misure di controllo, per verificare la minimizzazione del medesimo.

Conclusioni

In conclusione, possiamo dichiarare che quello della valutazione dei rischi aziendali è un tema molto complesso che si presta bene a varie interpretazioni.

L’evoluzione del contesto industriale e l’avvento delle nuove tecnologie comportano la continua modifica delle normative di sicurezza sul lavoro e la conseguente innovazione dei contenuti della valutazione dei rischi aziendali.

Il documento deve essere intuitivo, di facile comprensione e contenere tutte le istruzioni necessarie che, se comprese e seguite pedissequamente, possono salvare la vita dei lavoratori.