LAVORO AL VIDEOTERMINALE: TRA SMART WORKING E CORRETTA POSTURA

La pandemia globale causata dal virus Covid-19 ha comportato moltissimi cambiamenti a livello sociale, che hanno anche modificato il nostro modo di approcciarci alla vita lavorativa. Alcuni di questi cambiamenti rappresentano delle vere e proprie eredità, che ci porteremo dietro anche una volta finito il periodo emergenziale. Un esempio è rappresentato dallo “Smart Working” anche detto lavoro agile, che ha significato un’enorme innovazione dal punto di vista dell’organizzazione lavorativa.

Il primo punto che occorre approfondire riguarda la differenziazione sussistente tra lavoro agile e telelavoro. Entrambi, infatti, sono utilizzati nel linguaggio profano come sinonimi, ma hanno delle radicate differenziazioni. Nonostante vengano classificati entrambi come lavori a distanza, nel primo caso il lavoratore ha molta più autonomia nell’organizzazione dei compiti e delle attività che sono a lui assegnati.  

Il telelavoro è, da definizione, l’attività lavorativa svolta a distanza rispetto alla sede centrale in cui normalmente si effettua, con il trasferimento delle medesime responsabilità dal posto di lavoro a casa, mentre nello Smart Working i tempi, i luoghi e le modalità sono scelte direttamente dal lavoratore.

I vantaggi e gli svantaggi del lavoro agile

Durante il periodo emergenziale dovuto al Covid-19 la bilancia pendeva senza dubbio in favore dei vantaggi: il lavoro agile permetteva di continuare a portare aventi l’attività lavorativa riducendo al minimo indispensabile i contatti tra gli operatori, limitando quindi la diffusione del virus. Nonostante questa piccola premessa, occorre focalizzare l’attenzione sugli aspetti negativi e positivi del lavoro a distanza.

Tra i vantaggi dello Smart Working possiamo elencare:

- Una diminuzione degli infortuni in itinere: anche se ancora si stanno attendendo i risultati definitivi degli studi dell’INAIL del 2020, ci si aspetta una drastica diminuzione degli infortuni in itinere.

Questo, a livello globale, può essere associato anche ad una diminuzione della circolazione di veicoli, che comporta meno inquinamento atmosferico.

- Una diminuzione dei costi: l’azienda, infatti, va a ridurre tutti i costi legati alla gestione aziendale, mentre i lavoratori quelli connessi al trasporto.

- Una maggiore autonomia nello svolgimento dei compiti.

Il lavoro agile presenta però anche delle problematiche legate alla difficoltà di conciliare vita privata e lavoro: l’ambiente lavorativo e familiare, infatti, coincidono e questo potrebbe provocare numerose difficoltà di concentrazione e anche problemi legati allo stress.

Quale normativa disciplina il lavoro agile?

L’unica normativa in vigore riguardante il lavoro agile è la Legge n. 81 del 2017 che però non sembra essere sufficiente a gestire tutti i rischi associati allo Smart Working. Durante l’emergenza sanitaria dovuta al virus Covid-19, il CNI (Consiglio Nazionale degli Ingegneri) ha promosso delle linee di indirizzo per capire quali siano i rischi associati al lavoro agile e le modalità per ridurli al minimo o, comunque, prevenirli.

Per ciò che concerne lo Smart Working, l’approccio dovrebbe essere diverso rispetto alla classica valutazione dei rischi: non è sufficiente elaborare una semplice informativa per il lavoratore (come vuole la Legge n. 81 del 2017), ma è necessario una vera e propria collaborazione tra datore di lavoro e lavoratore. Il primo deve essere consapevole dei rischi correlati all’ambiente lavorativo e alle attrezzature utilizzate, il secondo deve essere formato e informato sui rischi correlati al lavoro a distanza e sulle metodiche per prevenirli.

Corretta postura e adeguata organizzazione della postazione di lavoro.

Organizzare la postazione di lavoro in maniera ottimale e concentrarsi sulla postura rappresentano due dei metodi per evitare disagi fisici dovuti al lavoro davanti ad un videoterminale, nel lavoro a distanza come in ufficio.

Di seguito si riportano dei piccoli consigli per organizzare la postazione di lavoro:

- Sedia: l’adattabilità è la chiave del confort. La sedia deve poter essere regolata in altezza e inclinazione. La postura corretta prevede che i piedi siano ben appoggiati a terra e le spalle devono essere ben rilassate.

- Mouse e tastiera: le mani, il polso e gli avanbracci devono essere in linea con i gomiti. La tastiera wireless è senza dubbio più adattabile.

- Monitor: il monitor deve essere allineato alla tastiera e non troppo vicino né troppo distante, ma posizionato ad una distanza ottimale per la visualizzazione.

Altro “segreto” per il lavoro al computer è spezzare la sedentarietà, alzandosi e muovendosi, oppure spezzando l’attività di lavoro al videoterminale con altre di diversa natura.

In conclusione, uno degli “strascichi” che ci porteremo dietro a seguito della pandemia è rappresentato dallo Smart Working, che diventerà uno dei protagonisti delle realtà lavorative più avanzate.

In attesa di una normativa ad hoc è necessario predisporre una procedura aziendale, per regolare il lavoro agile e prevenire i rischi ad esso connessi.