Dopo aver a lungo parlato di riclassificazione dei bilanci, ritengo utile esaminare i metodi di riclassificazione del conto economico “che vanno per la maggiore”.
1. A Valore Aggiunto;
2. A Costo del Venduto;
3. A Margine di Contribuzione.
Prima di esaminarli, li riepilogo in una tabella che ne evidenzi le differenze:
Riclassificazione a valore aggiunto
È il modello – a che mi consti più diffuso - utilizzato soprattutto per comprendere la solidità/solvibilità di un’azienda. Deve essere eseguita utilizzando il bilancio contabile interno (detto anche bilancio di verifica). Può essere semplicemente approssimato sommando al risultato netto d’esercizio – a segno invertito – i valori d’imposte e tasse, di gestione straordinaria, di gestione finanziaria, di ammortamenti e di costo del lavoro. Il risultante sarà il valore aggiunto, la differenza con il valore di produzione rappresenterà i costi esterni.
Riclassificazione a costo del venduto
La riclassificazione del conto economico a costo del venduto viene utilizzata da aziende produttive.
È particolarmente indicata per le aziende manifatturiere che hanno dei lavori a commessa. Vi è una certa difficoltà in fase di predisposizione per la quale non è sufficiente l’analitico di contabilità, ma sono necessari dati industriali quali distinte base di prodotti e commesse, centri di costo e determinazione delle ore uomo e ore macchina. Il primo obiettivo del conto economico a costo del venduto è misurare la marginalità dell'area industriale, ovvero calcolare il margine che si ottiene sottraendo al fatturato caratteristico i costi strettamente legati della produzione.
Bisogna però sottolineare che – nelle PMI – raramente si evidenziano i dati industriali occorrenti.
Riclassificazione a margine di contribuzione
Ha scopo soprattutto previsionale, in quanto uno dei suoi usi più comuni riguarda il calcolo del break-even point. Ma è altrettanto utile per il benchmark con aziende concorrenti o con medie di settore.
Può essere effettuata esclusivamente sul bilancio interno dell'azienda poiché si basa sulla distinzione tra costi fissi e variabili.
Questa sintetica disamina si basa su esperienza personale, quindi è di tutta normalità che ci possano essere pareri diversi e discordanti sulle voci di riclassificazione. Lungi da me la volontà di impegnarmi in una disquisizione dottrinale, dando per acquisita ogni eventuale osservazione.