MGNM: MODELLI DI GESTIONE DEI NEAR MISS

La letteratura scientifica dell’ultima decade sottolinea come lo studio e l’analisi dei Near Miss (ovvero gli infortuni mancati) all’interno dei contesti lavorativi sia una delle metodologie più efficaci per riuscire a individuare i fattori di rischio che, all’interno di un ciclo produttivo, hanno più probabilità di condurre a degli scenari infortunistici.

I modelli di gestione dei Near Miss (MGNM) sono al centro del Protocollo d’Intesa tra l’Inail e Fincantieri sottoscritto il 18 marzo 2019. Scopo principale del gruppo di lavoro è stato quello di comprendere le criticità applicative dei modelli e riscontrare i miglioramenti in termini di efficacia dei medesimi, così da sviluppare iniziative concrete di diffusione e applicazione dei MGNM.

Quadro normativo di riferimento: le definizioni

Il quadro normativo di riferimento è, senza dubbio, estremamente ampio: si deve partire dal D.Lgs 81/08 e s.m.i. “Testo Unico per la sicurezza sul lavoro”, fino ad arrivare a norme di carattere internazionale, come la UNIISO 31000:2018 Gestione del rischio - Principi e linee guida, a ISO 45001:2018 “Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro - Requisiti e guida per l'uso” e la a norma è la UNI 10617:2019 "Stabilimenti con pericolo di incidente rilevante - Sistemi di gestione della sicurezza - Requisiti essenziali”.

Di fondamentale importanza sono anche le varie definizioni di incidente, evento e quasi infortunio che si trovano nelle normative di riferimento e che sono riportate nella tabella sottostante.

MGNM: modello Fincantieri

La procedura aziendale creata da Fincantieri ha l’obbiettivo principale di definire ruoli, metodologie e responsabilità nella gestione del Near Miss.

In base a questo modello, ci si trova di fronte ad un Near Miss in questi casi specifici:

- Evento che avrebbe potuto potenzialmente causare danni a persone o situazioni di emergenza;

- Danno che è stato evitato, ma l’anomalia è comunque presente.

Gli stessi sono suddivisi in base alla gravità in quattro gruppi, di cui in primo rappresenta la classe di danno minore mentre il quarto quella più grave.

La gestione dei Near Miss, secondo il modello studiato consta di varie fasi:

1. Segnalazione: I lavoratori che si trovano nel luogo di lavoro al momento dell’evento lo segnalano al responsabile anche attraverso l’utilizzo di specifici modelli allegati.

2. Indagine: Il responsabile si reca nel luogo dell’evento e attraverso interviste ai testimoni e ricerche sul campo cerca di ricostruire gli avvenimenti per capire la causa scatenante.

3. Classificazione: Il servizio di prevenzione e protezione si occupa della classificazione del caso specifico a seconda della gravità.

4. Valutazione: Un team predisposto all’analisi dei Near Miss, si occupa di studiare caso per caso, così da individuare le cause scatenanti del quasi incidente e capire come agire ed elaborare un piano di azione.

5. Action Plan: A seguito dell’analisi, il team di valutazione decide quali siano le azioni da intraprendere per eliminare le cause dell’incidente ed evitare che l’evento avverso si verifichi in futuro.

6. Comunicazione: Tutte le decisioni intraprese vengono comunicate alle figure responsabili, interne ed esterne.

Il metodo Bow –Tie

Il modelloBOW-TIE è un modo schematico che permette di descrivere e analizzare i rischi evidenziando le barriere, cioè le misure tecniche ed organizzative che si adottano per prevenire un pericolo e per mitigarne le conseguenze.

Le barriere organizzative sono l’insieme delle procedure e delle istruzioni redatte dall’azienda perché i lavoratori eseguano le attività in sicurezza.

Le barriere tecniche sono le strumentazioni e i dispositivi per il controllo e le misure di parametri critici, per la protezione di persone (dispositivi di protezione individuale e di protezione collettiva), di attrezzature e ambienti di lavoro.

Di seguito si riporta uno schema semplificato del metodo BOW –TIE

 

In base allo schema, ritroviamo a sinistra le misure di tipo preventivo, che devono evitare che avvenga l’evento incidentale, a destra troviamo invece le misure protettive, ovvero tutte quelle che cercano di limitare i danni una volta che avviene l’evento incidentale.

Le linee rosse rappresentano l’andamento dei fatti in un potenziale evento incidentale, mentre i cerchi rossi rappresentano le carenze, le falle nel sistema preventivo e protettivo che determinano l’andamento dell’evento infortunistico. Si può notare come l’andamento di uno specifico evento continui tutte le volte che incontra una falla, fino a che non viene “bloccato” da una barriera funzionante.

Il sistema di prevenzione e protezione dovrà quindi andare a stabilire un Action Plan che tenda a rimediare ai buchi di sistema, così da avere delle barriere tecniche e procedurali consone ad evitare che si verifichi un evento incidentale (prevenzione) o a minimizzarne gli effetti (protezione).

Conclusioni

Lo studio e l’analisi degli incidenti, dei quasi infortuni e degli infortuni è uno dei metodi che la letteratura scientifica raccomanda per riuscire ad individuare i veri rischi all’interno del processo produttivo e comprendere quali siano le misure di prevenzione e protezione più idonee per minimizzarli ed evitare quindi che l’evento si possa ripetere in futuro. Tali procedure trovano un senso soprattutto all’interno di un Sistema di Gestione congruo e documentato. Ovviamente i metodi di analisi degli eventi incidentali sono molteplici e, nel presente elaborato, vengono presentati solamente degli esempi.

Il consiglio è quello di rivolgersi ai propri consulenti, così da capire quale sia la metodologia di studio più congrua alla vostra realtà aziendale.