PROTEZIONI ANTICONTAGIO: PREPARARSI AI CONTRIBUTI

Dopo il boom di richieste arrivate a Invitalia per il bando “Impresa Sicura”, l’incentivo del Governo destinato alle aziende che hanno acquistato Dispositivi di protezione individuale (Dpi) per il contenimento dell’epidemia da Covid-19, dall’Inail arrivano per le imprese ulteriori 403 milioni per l’acquisto di apparecchiature e attrezzature per l’isolamento e il distanziamento dei lavoratori, per le operazioni di sanificazione e per la strumentazione utile al contenimento/diffusione dell’epidemia. Come previsto dall’Art. 102 del maxi-decreto, l’importo massimo concedibile è di 15.000 euro per le imprese fino a 9 dipendenti, 50.000 per quelle da 10 a 50 dipendenti, e di 100.000 per le aziende con oltre 50 addetti.

Dalla Regione Marche è previsto altresì un ulteriore bando, destinato alle aziende artigiane di particolari settori, che prevede contributi a fondo perduto fino al 60% anche per le spese relative all’emergenza Covid-19, cioè dedicate alla messa in sicurezza dei lavoratori, dipendenti, lavoratori e soci.

Arrivano invece con il Decreto Rilancio due nuovi crediti d’imposta per prevenire il contagio e limitare il rischio di diffusione del Coronavirus negli ambienti di lavoro. Un primo bonus, concesso nella misura del 60% delle spese ammissibili, è diretto a favorire la riapertura in sicurezza delle attività economiche aperte al pubblico, come, bar, ristoranti, alberghi, teatri e cinema e quelle ricomprese nel terzo settore. Il credito d’imposta riguarda le spese sostenute nel 2020 per gli investimenti necessari per l'adozione di misure legate alla diversa organizzazione del lavoro e all’adeguamento degli ambienti alle disposizioni anti Coronavirus ma anche investimenti di carattere innovativo, quali nuove tecnologie necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa e le apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti. Il credito d’imposta massimo concesso a ciascun beneficiario è di 80.000 euro.

Il secondo incentivo, una nuova versione del credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto di mascherine e DPI ampliato dal Decreto Liquidità, esclude le aziende dai soggetti beneficiari a favore di professionisti e enti del terzo settore; in questo caso è prevista una maggior percentuale agevolativa che aumenta dal 50 al 60%.

Nell’attesa dei decreti attuativi, le aziende che vogliono accedere ai suddetti contributi e agevolazioni è opportuno che facciano attenzione ad alcune regole, conditio sine qua non per poter presentare le domande.

Gli acquisti dovranno rispettare tutti i requisiti di sicurezza previsti dalla vigente normativa, se non specificatamente consentito, non essere oggetto di più forme di rimborso o remunerazione, essere pagati attraverso conti correnti intestati all’impresa con modalità che ne consentano la piena tracciabilità e l’immediata riconduciblità alla relativa fattura. A tal fine si specifica che non sono ammessi pagamenti in contanti.

Si ricorda che i controlli da parte dell’ente erogatore potrebbero essere effettuati anche successivamente  all’erogazione del contributo e la rispondenza delle fatture e il regolare pagamento delle stesse, secondo quanto previsto dal bando, è di primaria importanza per evitare eventuali constatazioni di non regolarità e richieste di revoca del rimborso stesso.