RISCHIO CHIMICO: L’IMPORTANZA DELLE SDS (SCHEDE DATI DI SICUREZZA)

Uno dei rischi che spesso ci si trova a valutare all’interno delle aziende produttive è quello derivante dall’utilizzo di sostanze e prodotti chimici pericolosi.

Le metodiche per valutare l’esposizione agli agenti chimici negli ambienti di lavoro sono molteplici e complesse, partendo dai vari algoritmi di calcolo, fino ad arrivare ai monitoraggi personali e ambientali, attraverso campionamenti e analisi di laboratorio specifiche.

Per riuscire ad elaborare una corretta analisi del rischio chimico, è necessario conoscere le caratteristiche delle sostanze presenti nei luoghi di lavoro attraverso tutte le informazioni che sono riportate nelle SDS (schede dati di sicurezza).

 

SDS e Regolamento REACH

Il Regolamento REACH (reg. UE 1907/2006) è un regolamento dell’Unione europea concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (in inglese: Registration, Evaluation, Autorisation and Restriction of Chemicals, da cui l’acronimo REACH).

L’art. 31 del medesimo afferma che è obbligatoria la SDS nei seguenti casi specifici:

- Sostanza o miscela classificata come pericolosa ai sensi del Regolamento (CE) 1272/2008;

- Se la sostanza è persistente, bioaccumulabile e tossica (o molto persistente, molto bioaccumulabile e molto tossica) ai sensi dell’allegato XIII;

- Quando una sostanza rientra nell’elenco stabilito a norma dell’art. 59 del sopracitato regolamento.

Quando una sostanza non deve essere accompagnata da SDS?

Il Regolamento REACH delinea anche le eccezioni, ovvero quei prodotti che non hanno bisogno di essere accompagnati da scheda dati di sicurezza per essere immessi nel mercato comune europeo, tra gli stessi si possono elencare:

- I medicinali per uso umano o veterinario definiti dal Reg. (CE) n. 726/2004 e dalle direttive 2001/82/CE e 2001/83/CE;

- I prodotti cosmetici (direttiva 76/768/CEE);

- I dispositivi medici invasivi o usati a contatto diretto con il corpo umano (purché vengano rispettati i requisiti di informazione e di protezione stabiliti dalla direttiva 1999/45/CE);

- Gli alimenti e alimenti per animali (reg. (CE) 178/2002): in quest’ambito rientrano anche gli additivi per alimenti umani e per animale le sostanze aromatizzanti;

- Le sostanze radioattive;

- I rifiuti.

Struttura di una SDS: i 16 punti

Tutte le schede di sicurezza, per essere conformi al Regolamento REACH devono essere formate da 16 punti, che ora elenchiamo:

1 - Identificazione della sostanza/preparato e della società/impresa: in questa sezione vengono identificati il prodotto, gli usi pertinenti della sostanza/miscela, gli usi consigliati e vengono date informazioni in merito al produttore/fornitore (ragione sociale, numeri di emergenza, ecc.).

2 - Identificazione dei pericoli: in questa sezione la sostanza/miscela viene classificata e sono inseriti gli elementi dell’etichetta.

3 - Composizione/informazioni sugli ingredienti: sono fornite informazioni in merito alla composizione chimica del preparato.

4 - Misure di primo soccorso: in questa sezione sono descritte le misure di primo soccorso, i principali effetti negativi della sostanza/miscela, indicazioni della eventuale necessità di consultare immediatamente un medico e di trattamenti speciali.

5 - Misure antincendio: sono descritti i principali metodi di estinzione e le raccomandazioni per gli addetti all’estinzione degli incendi.

6 - Misure in caso di rilascio accidentale: sono elencate le precauzioni ambientali, i metodi e materiali per il contenimento e per la bonifica e le precauzioni personali in caso di sversamento.

7 - Manipolazione e immagazzinamento: sono indicate le condizioni per l’immagazzinamento sicuro, comprese eventuali incompatibilità e le metodiche di manipolazione sicura.

8 - Controllo dell’esposizione: sono individuati i parametri di controllo e i dispositivi di protezione individuale.

9 - Proprietà fisiche e chimiche: in questa sezione sono indicate le caratteristiche chimico – fisiche principali.

10 - Stabilità e reattività: viene descritta la stabilità del composto chimico e le sue reazioni con altre sostanze/miscele. Sono indicate le condizioni da evitare e i materiali incompatibili.

11 - Informazioni tossicologiche: sono descritti gli effetti tossicologici delle sostanze/miscele.

12 - Informazioni ecologiche: in questa sessione sono indicati il potenziale di bioaccumulo, la persistenza e degradabilità, la tossicità, i risultati della valutazione PBT e vPvB, ecc.

13 - Considerazioni sullo smaltimento: vengono indicati i metodi corretti di smaltimento della sostanza/miscela.

14 - Informazioni sul trasporto: in questa sezione è indicato il numero ONU, le classi di pericolo connesso al trasporto, il gruppo d’imballaggio, ecc.

15 - Informazioni sulla regolamentazione: in questa sezione sono indicate le norme e legislazione su salute, sicurezza e ambiente specifiche per la sostanza o la miscela.

16 - Altre informazioni.

Si sottolinea inoltre che le SDS devono essere sempre fornite tradotte nella lingua ufficiale dello stato membro in cui la sostanza o miscela è immessa sul mercato.

Conclusioni

Le schede dati di sicurezza dei prodotti e delle sostanze chimiche presenti all’interno dei luoghi di lavoro sono il punto di partenza imprescindibile per la corretta valutazione del rischio chimico.

È, quindi, fondamentale che il datore di lavoro richieda al fornitore le SDS aggiornate di tutte le sostanze e le miscele pericolose e conservi le medesime negli archivi aziendali mettendole a disposizione del consulente in materia di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro per la valutazione del rischio chimico.