SCONFINAMENTO DI CONTO CORRENTE: QUALI SONO LE SOLUZIONI PER METTERE IN SICUREZZA LE TUE LINEE DI CREDITO?

Lo sconfinamento delle linee di credito bancarie, tempi addietro era un evento naturale all’interno della vita finanziaria di un’azienda e non rappresentava un problema prioritario da attenzionare e da risolvere.

Gli istituti di credito concedevano agli imprenditori l’opportunità di avvalersi degli affidamenti oltre la soglia e di andare, per almeno periodi di tempo non troppo lunghi, in sconfinamento.

C’era un certo grado di tolleranza da parte degli istituti di credito, nessun rigido controllo e tantomeno nessun timore che non venissero restituiti i soldi e ciò non era un alert pregiudizievole in Centrale Rischi.

La situazione ha iniziato a cambiare radicalmente in relazione al default di alcune banche che andavano in procedure di insolvenza e la crisi, innescatasi all’estero con il fallimento dell’americana Lehman Brothers, ha creato un effetto domino su tutto il mondo finanziario anche nel nostro Paese.

Oggi, invece, per la tua azienda lo sconfinamento del conto corrente può rappresentare un grattacapo difficile da gestire e risolvere.

Gli istituti di credito sono diventati sempre più dei rigidi controllori pressati dalle direttive di Basilea 1, Basilea 2, Basilea 3 che hanno posto severi ratio patrimoniali di bilancio alle stesse banche a cui devono scrupolosamente attenersi per non entrare in procedura di insolvenza. I direttori di banca sono sempre con il telefono in mano per impedire gli sforamenti pregiudizievoli.

In altri termini, le banche “mettono a terra” questi procedimenti testé cennati, monitorano con continuità l’andamentale degli utilizzi delle linee di credito che non devono superare l’80% degli importi dei fidi concessi.

Sconfinare è diventato un “privilegio” per pochi, ma anche per gli stessi pochi, “la coperta è assai corta”. Per come vanno le cose oggi devi evitare il più possibile di richiedere dei finanziamenti bancari perché le banche concedono poca flessibilità per permetterti di operare sfruttando le linee di credito.

Perché è cambiato tutto così drasticamente? Una delle ragioni principali va ricercata nell’introduzione di un rigoroso e sofisticato controllo del rating che ha bollato come inaffidabili, ad esempio, quelle aziende che possiedono un capitale sociale tendente al minimo legale; quelle formate da una società composta da due o massimo tre persone ed infine le aziende e/o imprese che hanno un unico amministratore..

In questa situazione basta veramente poco per abbassare lo scoring che la banca ha attribuito sia alla tua azienda ma anche a te in qualità di imprenditore determinando così la riduzione del tuo merito creditizio. In buona sostanza per la banca non sei affidabile.

Quando ti trovi a fronteggiare questa situazione i funzionari di banca agiscono effettuando delle mosse apposite per farti forzare il rientro; può capitare che tu ti debba opporre a delle azioni legali promosse dalle banche se non agisci in modo corretto e “compliante” alle regole del sistema bancario.

Far finta di nulla, di sorvolare il problema, è ad esempio il primo comportamento, per altro abbastanza tipico di molti imprenditori, da non emulare assolutamente.

Nella fase non ancora del tutto critica, quando cominciano ad arrivare pagamenti che conducono allo sconfinamento, il direttore di filiale ti avvisa che stai sforando di pochi euro, onde evitare segnalazioni in Centrale Rischi; devi rientrare.

La situazione più pregiudizievole si verifica nel momento in cui il direttore non ti chiama più avvertendoti che devi rientrare ma per dirti che non farà passare gli addebiti sul tuo conto.

Un segno inequivocabile che comincia a preannunciare la fine del tuo rapporto con la banca è il protesto del titolo. Tu in veste di imprenditore ti appresti ad addentrarti in un vortice pericoloso; sei nel bel mezzo di un incubo.

Vivi talmente una situazione di stress che quasi perdi di mano il contatto con la realtà, non rendendoti nemmeno conto di quello che può capitare e quali potranno essere le drastiche conseguenze.

Ormai i tuoi rapporti con la banca si stanno deteriorando e ti sei quasi rassegnato a non trovare il sostegno di cui necessiti dall’istituto di credito.

Lo sconfinamento bancario non è altro che un altro grande intoppo che si somma ad una lista infinita di problemi; la tua azienda è letteralmente “sull’orlo del precipizio” e tu cerchi disperatamente di fare qualcosa disponendo per altro di poca liquidità.

A questo punto devi architettare un financial plan che tenga conto delle tue risorse ed energie che traggano origine da migliori marginalità nelle vendite e negoziare con i tuoi fornitori opportune dilazioni di pagamento senza compromettere la fiduciarietà del rapporto e dell’approvvigionamento.

Ricorda che in questa fase non avrai nessun aiuto dalle banche e anzi, quest’ultime potrebbero anche non concederti l’utilizzo dei conti correnti. Devi comunque continuare il tuo lavoro ben sapendo che devi rientrare dal debito accumulato e scegliere fra ciò che è importante, facile e che soprattutto può far “rinascere dalle ceneri” la tua azienda.

Il consiglio è quello di partite da ciò che nella tua azienda funziona, ovvero quelle aree che generano più profitti così da ricavare la liquidità di cui necessiti per riuscire ad andare avanti.

Non andare per tentativi, non formulare mai proposte che non abbiano fondamento economico-finanziario. Tieni ulteriormente presente che gli effetti finanziari hanno un più lungo rilascio rispetto agli aspetti economici e che di ciò dovrai tenere necessariamente conto nel tuo financial plan. Quest’ultimo dovrà essere redatto nelle circostanze di forte deterioramento finanziario e servirà alle banche per avere la corretta e scientifica percezione del risanamento e della sua fattiva sostenibilità.

Il tuo professionista potrà essere una figura centrale per traguardare l’obiettivo del salvataggio della tua azienda negoziando con le banche incardinando le necessarie procedure concorsuali minori che possono allontanare la grave sanzione del fallimento.

Infine presta sempre attenzione alla continuità aziendale valutando la capacità della tua azienda di operare come un’entità in funzionamento.

Il bilancio pertanto dovrà essere redatto nella prospettiva della continuazione dell’attività a meno che, non avendo alternative realistiche a ciò, non si intenda liquidare l’azienda o interrompere l’attività stessa.