STRESS LAVORO CORRELATO: IL NUOVO DOCUMENTO CIIP

Uno degli aspetti della salute e della sicurezza sul lavoro che sta avendo un’importanza sempre più predominante nello scenario della valutazione dei rischi è lo stress lavoro correlato.

In effetti la pandemia globale dovuta al virus SARS – CoV – 2, i cambiamenti climatici, il conflitto in Ucraina, la crisi, legati anche al mutamento della concezione di lavoro, che protende sempre di più verso la concezione di smart working e di automatizzazione, hanno portato alla variazione della concezione di rischio che, da puramente meccanico ed infortunistico, ora ha anche un aspetto più concettuale e un’accezione più personale.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha già trattato la tematica dello stress lavoro correlato, spingendo i datori di lavoro ad un’analisi più approfondita che tratti anche delle condizioni di salute mentale e che porti alla gestione dei rischi psicosociali.

 

A tal proposito, si è espressa anche la CIIP (Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione) che ha instaurato un gruppo di lavoro sullo stress lavoro correlato, dedicato all’elaborazione di interessanti documenti sul tema ed impegnato a mantenere l’attenzione su:

- La sensibilizzazione alla cultura del benessere;

- L’importanza di integrare la prevenzione dei rischi psicosociali con i disturbi muscolo – scheletrici;

- La promozione di una maggiore organizzazione interna delle aziende;

- La valutazione del rischio stress lavoro correlato, considerando le specificità aziendali;

- La promozione dell’ascolto attivo;

- Il confronto per il raggiungimento di proposte operative.

Gestione dello stress lavoro correlato: l’analisi degli indicatori

Per ciò che concerne la valutazione del rischio stress lavoro correlato, si ricorda che, in base all’art. 28 del D.Lgs 81/08 e s.m.i., tutti i datori di lavoro hanno l’obbligo di valutare questo rischio che, a prescindere dalla tipologia di attività lavorativa, è sempre presente.

Nel novembre del 2010 sono state pubblicate delle linee guida per la valutazione del rischio da parte della Commissione Consultiva Permanente che si basano essenzialmente sull’analisi di indicatori quantificabili.

Nel 2014-2016, l’efficacia della metodologia promossa dalla Commissione Consultiva è stata validata attraverso un processo di monitoraggio che ha confermato l’utilità del metodo come strumento di verifica della valutazione.

Lo stesso però presenta anche dei limiti, in relazione al fatto che alcuni aspetti legati allo stress lavoro correlato devono essere maggiormente approfonditi.

Tra gli stessi ritroviamo:

- La cultura del benessere;

- L’adozione dell’accordo quadro come strategia di miglioramento;

- La valorizzazione delle competenze e l’attivazione di strumenti di partecipazione integrata dei lavoratori e del medico competente;

- L’attenzione agli aspetti organizzativi e di progettazione.

I rischi psicosociali

Il documento CIIP pone poi l’attenzione sui rischi psicosociali, che comprendono fattori progettuali, organizzativi, gestionali e ambientali, sottolineando come la prevenzione deve arrivare ad un processo di analisi più ampio, comprendente non solo i nuovi fattori di rischio, ma anche, e soprattutto, la sfera individuale e la percezione personale.

 

Il passaggio dalla valutazione del rischio stress lavoro correlato ai rischi psicosociali è reso più fattibile grazie ad alcuni documenti come:

- Il quadro strategico dell’UE 2021-2027 nel quale si prevede l’attivazione dei focus psicosociali;

- La risoluzione del Parlamento Europeo del 5 luglio 2022 che pone l’attenzione sui rischi associati al lavoro digitale;

- La Legge n. 4 del 2021 la cui introduzione si sofferma sulla possibilità di gestire i rischi psicosociali con un intervento di tipo ergonomico;

- La norma ISO 45003:2021 che cerca di racchiudere i contenuti dei diversi accordi europei per armonizzare il punto di vista unitario sui rischi psicosociali;

- La Legge n. 113 del 2020, che si sofferma soprattutto sulla concezione di rischio stress lavoro correlato all’interno degli ambienti sanitari.