UTILIZZARE EXCEL PER CALCOLARE LO Z” SCORE DI ALTMAN

La procedura di allerta prevista dalla nuova riforma del diritto fallimentare ha stimolato varie riflessioni in merito all'utilità dello Z-Score di Altman, come strumento utile a presagire le probabilità di fallimento di un'impresa. Calcolarlo semplicemente con il programma Excel può essere un’importante opportunità.

Prima di procedere ad illustrare le procedure di calcolo con Excel, è utile brevemente introdurre lo Z-Score.

Lo Z-Score è un indice dell'analisi discriminante che serve per determinare con tecniche statistiche le probabilità di default finanziario. L'indice venne creato da Edward I. Altman nel 1968, allorquando sviluppò il modello previsionale Z-Score. L'indice fu sviluppato analizzando i dati di bilancio di 66 società, 33 delle quali erano società solide e 33 delle quali erano società fallite, con un grado di accuratezza del 95%.

A partire dal 1968, anno in cui lo Z-Score fu proposto per la prima volta, se ne sono elaborate varie versioni applicabili a specifiche tipologie di imprese.

Qui viene utilizzato lo Z’’ Score, elaborato negli anni ‘90 per le imprese non-quotate dei settori non manifatturieri e manifatturieri. I parametri e coefficienti sono stati adattati alle diverse situazioni delle Pmi  italiane dagli studi di Danovi e Falini.  

In figura 1 vi è lo score calcolato per gli esercizi 2016-2019 di una Pmi del settore manifatturiero.

In figura 2 la rappresentazione grafica dell’evolvere degli indici e dello score nei quattro esercizi presi in considerazione.

Il punto di partenza dell’elaborazione è la riclassificazione dei quattro bilanci di esercizio. In figura 3 viene evidenziato lo stato patrimoniale riclassificato, in figura 4 il conto economico riclassificato. I valori sono esposti in migliaia di euro (le grandezze con sfondo colorato – sia per i bilanci riclassificati, che per gli indici di bilancio - sono quelle utilizzate per il calcolo richiamate in figura 8 con il medesimo colore).

Le metodologie di riclassificazione dei bilanci di esercizio – così come il metodo di calcolo degli indici di bilancio – non sono oggetto di questa trattazione. Vengono evidenziati solo quali elementi di calcolo per lo scoring. Nel caso specifico non sono stati riclassificati i bilanci depositati bensì gli analitici di contabilità, in quanto le varie forme abbreviate di bilancio e note integrative che “imperversano” per le Pmi, mai forniscono dati sufficienti. Quindi in figura 5 e figura 6 gli indici patrimoniali e finanziari. Nella successiva figura 7 gli indici economici.

Quindi in figura 8 il calcolo dello Z’’ Score che di seguito riepilogo, con il codice colore di sfondo, evidenziato nello stato patrimoniale riclassificato.

1. La costante standard - introdotta in questa particolare metodologia di calcolo dello score dedicata alle Pmi – ha lo specifico scopo di evitare valori negativi possibili dall’eliminazione di ogni riferimento del valore della produzione;

2. I successivi quattro indici (indice di flessibilità aziendale, indice di autofinanziamento, ROI e indipendenza finanziaria) sono calcolati in accordo con quanto esposto negli indici economici finanziari;

3. Nella terza colonna - intestata “PESO” – è evidenziato il coefficiente di ponderazione che trasforma gli indici calcolati in “SCORE” la cui sommatoria è lo Z’’ Score dell’anno.

4. Gli score assumono lo sfondo rosso in caso di valore in “distress zone” (< 4,75), grigio in caso di valore in “grey zone” (>= 4,75 and <6,25), giallo in caso di valore in “safe zone” (>= 6,25).

In Excel colori ottenuti con la formattazione condizionale.

5. Le classificazioni “alfabetiche” in accordo con la scala Standard & Poor’s sono rilevabili in figura 9.

6. L’emoticon di cui in figura 1 sono un mio personalissimo tentativo di attribuire un “merito emozionale” ai valori dello score, rilevabili da figura 10.

7. L’esame dello score non può essere sul singolo anno ma è importante verificarne l’evoluzione nel tempo, apprezzandone la linea di tendenza. In figura 2 grafico a “tachimetro” per evidenziarne – appunto – l’evoluzione.

Note: Per la realizzazione dei grafici a tachimetro si è monitorato il video tutorial di You Tube: “Excel – GRAFICI COMPLESSI Grafico a tachimetro – Speedometer-1”, di Emmanuele Vietti:

Per gli automatismi di attribuzione (dell’emoticon) si è monitorato il video tutorial di You Tube: “EM16 Inserire IMMAGINI DINAMICHE con la formula di Excel” di Gerardo Zuccalà.