COMPOSIZIONE NEGOZIATA E AUTORIZZAZIONE ALLA CESSIONE DELL’AZIENDA, FINALITÀ E PRESUPPOSTI

TRIBUNALE MILANO, 12 AGOSTO 2023. EST. AGNESE.

L'autorizzazione alla cessione dell'azienda nell'ambito della composizione negoziata della crisi d'impresa, non è necessaria per la validità e piena efficacia del contratto traslativo dell’azienda o dei suoi rami, ma lo è necessaria per far conseguire all’acquirente il beneficio dell’esenzione dalla responsabilità solidale per i debiti inerenti all’esercizio della azienda ceduta, anteriori al trasferimento, che risultino dai libri contabili obbligatori di cui all’art. 2560, comma 2, c.c., con la precisazione che detto effetto, ai sensi dell'art. 24, comma 1, CCI permane anche nell'ipotesi di eventuale successiva apertura di procedura concorsuale.

I presupposti cui la legge subordina l’autorizzazione sono indicati nel comma 1 dell’art. 22 CCI e sono costituiti dalla funzionalità degli atti rispetto alla continuità aziendale e alla migliore soddisfazione dei creditori, elementi che devono operare congiuntamente.

La funzionalità dell’atto rispetto alla continuità aziendale mira ad evitare la disgregazione dei valori aziendali, finalità generalmente perseguita con riguardo a ciascun strumento di regolazione della crisi e dell’insolvenza, anche nel contesto della liquidazione giudiziale.

Sotto connesso profilo si osserva che tale requisito risponde alla finalità della stessa composizione negoziata costituita dal perseguimento del risanamento da ricercarsi mediante le trattative con i creditori, con la conseguenza che l’atto deve iscriversi in un contesto di coerenza rispetto alle soluzioni individuate ai sensi dell’art. 23, comma 1 e 2, lettera b) del Codice della Crisi.

Fonte: il Caso.it