I diisocianati sono sostanze chimiche ampiamente utilizzate in vari settori industriali, in particolare nella produzione di poliuretani, schiume isolanti, vernici, adesivi, sigillanti e rivestimenti. Nonostante la loro utilità in campo produttivo, rappresentano un serio rischio per la salute dei lavoratori che vi entrano in contatto.
È per questo che la normativa europea ha recentemente introdotto nuove misure per regolamentarne l’utilizzo in ambito professionale.
L’esposizione ai diisocianati può avvenire in numerosi settori. Tra quelli più coinvolti troviamo:
- Edilizia e impiantistica: nella posa di materiali isolanti, schiume e sigillanti;
- Carrozzerie e automotive: durante la verniciatura o l’uso di rivestimenti poliuretanici;
- Falegnameria e arredamento: per colle, vernici e finiture;
- Industria calzaturiera e pelletteria: in fase di incollaggio e trattamenti superficiali;
- Tessile e impermeabilizzazione: durante la lavorazione di materiali sintetici;
- Manutenzione e riparazioni: in interventi su superfici già trattate con prodotti contenenti diisocianati.
Si stima che oltre 4 milioni di lavoratori in Europa possano essere esposti a questi composti, talvolta anche inconsapevolmente.
I diisocianati sono noti per essere fortemente irritanti e sensibilizzanti. Questo significa che anche esposizioni a basse dosi possono, nel tempo, provocare reazioni allergiche o patologie croniche.
Effetti a breve termine:
- Irritazione delle vie respiratorie;
- Tosse e difficoltà respiratorie;
- Sensazione di oppressione toracica;
- In casi gravi: edema polmonare o polmonite chimica.
Effetti a lungo termine:
- Asma professionale: una delle principali malattie causate da queste sostanze;
- Sensibilizzazione respiratoria e cutanea: anche minime quantità inalate successivamente possono causare reazioni gravi;
- Infiammazioni croniche delle vie respiratorie;
- Possibile coinvolgimento nella comparsa di tumori (secondo l’IARC, i diisocianati rientrano nella classe 2B: "possibili cancerogeni per l’uomo").
Una caratteristica preoccupante è che la sensibilizzazione, una volta sviluppata, non è reversibile, e spesso obbliga il lavoratore a cambiare mansione.
Dal 24 agosto 2023, secondo quanto previsto dal Regolamento (UE) 2020/1149, l’utilizzo professionale di diisocianati è consentito solo a chi ha completato una formazione specifica sull’uso sicuro di queste sostanze.
In pratica:
- Se una miscela contiene più dello 0,1% di diisocianati, non può essere usata in ambito lavorativo senza una formazione adeguata.
- La formazione deve essere aggiornata ogni 5 anni, e varia in base alla complessità dell’attività svolta (uso generale, intermedio o avanzato).
- Gli argomenti trattati vanno dalle modalità di esposizione ai dispositivi di protezione individuale, dalle buone pratiche di lavoro alla gestione delle emergenze.
Affrontare il rischio da diisocianati richiede un approccio integrato, che coinvolge più livelli di prevenzione:
1. Prevenzione tecnica:
- Sistemi di aspirazione e ventilazione localizzata;
- Isolamento dei processi pericolosi;
- Sostituzione dei prodotti con alternative meno nocive, quando possibile.
2. Prevenzione individuale:
- Uso corretto di DPI (maschere, guanti, tute protettive);
- Rispetto rigoroso delle procedure operative.
3. Sorveglianza sanitaria:
- Visite mediche periodiche con esami respiratori specifici;
- Monitoraggio di eventuali sintomi respiratori o cutanei;
- Interventi tempestivi in caso di sensibilizzazione.
Va ricordato che la broncopneumopatia cronica da inalazione di agenti chimici (inclusi idiisocianati) è stata recentemente inserita tra le malattie professionali tabellate (DM 10 ottobre 2023).
I diisocianati sono sostanze estremamente utili dal punto di vista industriale, ma non vanno sottovalutati i gravi rischi per la salute legati alla loro manipolazione.
La normativa oggi impone obblighi precisi in termini di formazione, protezione e controlli sanitari, ma la prevenzione parte sempre dalla consapevolezza del rischio.
Tutelare i lavoratori non significa solo rispettare la legge: significa garantire loro un ambiente di lavoro sano, sicuro e dignitoso.