PROGETTO SISTEMA CONTROLLO DI GESTIONE (SECONDA PARTE)

Riferendomi ai precedenti interventi su questo blog, relativi al medesimo argomento, ritengo utile proseguire nella disamina degli elementi necessari all’implementazione di un sistema di Controllo di Gestione presso una PMI italiana.

La prima fase non può che essere porre degli obiettivi per l’individuazione delle informazioni necessarie.

Nell'assegnazione degli obiettivi ci può essere utile fare riferimento all'acronimo SMART, che ci aiuta a fissare obiettivi corretti:

S sta per "specific", cioè obiettivi chiaramente collegati all'unità/ente/funzione a cui sono attribuiti;  

M sta per "measurable", per cui sempre sintetizzabili in un valore, e oggettivamente calcolabili riducendo al minimo le valutazioni soggettive;

A sta per "achievable", quindi concretamente raggiungibili;

R sta per "relevant", percepiti come rilevanti dall'organizzazione e influenti sugli obiettivi strategici;

T sta per "timebound" quindi inseriti all'interno di un preciso ambito temporale {annuale, stagionale, trimestrale, etc..).

Qualsiasi progetto di controllo non può prescindere dall’accessibilità ai dati aziendali e dalla loro qualità informativa: tipicamente le criticità riscontrabili in azienda sono dovute a due ordini di problemi spesso presenti simultaneamente:

1) Da un lato possiamo avere enormi messi di dati di cui però non si sfrutta appieno il potere informativo, non essendo definiti gli obiettivi ed una strategia di analisi chiara per aggredirli.

2) Dall'altro lato ci possono essere carenze nella raccolta dati per ragioni analoghe a quanto sopra indicato e conseguenti "buchi" informativi che devono essere superati:

A. La verifica della loro qualità ed attendibilità;

B. La sistematicità nella raccolta;

C. Le responsabilità all'interno dell'azienda;

D. La divulgazione strutturata.

Qui di seguito la check-list (non esaustiva e ripartita per settore dell’azienda) degli obiettivi d’informazione necessari:

1- Economici e finanziari

a. Redditività

i. ROI (Ritorno degli investimenti, rapporto tra il margine operativo – EBIT – e il capitale investito) ROE (Ritorno dell’equity, rapporto tra l’utile netto e il patrimonio netto), WACC (la media ponderata dei “costi” del capitale di rischio e del capitale di debito), EVA (Valore Economico Aggiunto), leva finanziaria (rapporto tra la somma totale delle fonti di finanziamento e il capitale proprio).

ii. Posto che per una PMI i primi due – ROI e ROE – sono gli indici più immediati per valutare la performance economica, anche ai fini di un benchmark, va osservato che i dati pubblici disponibili – bilancio depositato, normalmente in forma abbreviata – non permettono, per carenza d’informazione, la loro elaborazione.

b. Produttività

i. Margine di contribuzione stratificato;

ii. Fatturato x area;

iii. Incidenza costo materie prime.

2-Cliente

a. Mercato

i. Quote di mercato settorializzate;

ii. Acquisizione nuovi clienti.

b. Soddisfazione

i. Fidelizzazione clienti;

ii. Tasso soddisfazione clientela storica;

iii. Benchmark competitors.

3- Processi

a. Costi

i. Incidenza costo lavoro su valore produzione;

ii. Efficienza impianti;

iii. Costi sviluppo nuovi prodotti.

b. Qualità

i. Livelli di difettosità in entrata e uscita;

ii. Resi addebiti clientela;

iii. Costi garanzia.

c. Tempo

i. Tempo di approvvigionamento;

ii. Lead time ordine – consegna;

iii. Puntualità consegne.

4- Assets e Risorse Umane

a. Personale

i. Livello di competenze personale;

ii. Turnover personale.

b. Assets

i. Livello di obsolescenza infrastrutture.